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Cyberstalking: definizione e normativa

Il cyberstalking non è altro che l’utilizzare Internet per perseguitare e infastidire qualcuno, sia esso un individuo o un’organizzazione. È anche uno dei motivi per cui si consiglia l’uso di una VPN, in modo da poter meglio proteggere la propria identità e difendersi da attacchi di questo tipo.

Cyberstalking: definizione e normativa

Secondo il Rapporto Italia 2021 dell’Eurispes, quasi un italiano su dieci è stato vittima di stalking. La fascia d’età più a rischio è quella dei giovani adulti tra i 18 e i 24 anni, anche se l’incidenza dello stalking è significativa in tutte le fasce d’età. Le donne sono oggetto di questi atti persecutori tre volte più spesso degli uomini e le donne straniere sono particolarmente vulnerabili, con un tasso di vittimizzazione del 15,8%. Purtroppo, solo il 13,7% delle vittime denuncia le proprie esperienze alle autorità, il che significa che la maggior parte dei casi rimane nell’ombra.

Sulla base delle informazioni contenute in questo rapporto, è chiaro che lo stalking sia un problema significativo in Italia che deve essere affrontato.

Che cos’è il cyberstalking: Significato

Per capire cos’è il cyberstalking bisogna prima di tutto parlare di stalking. Lo stalking è una particolare forma di aggressione che consiste nell’interferire in modo incessante nella vita di qualcuno. Può essere considerato stalking, ad esempio, seguire qualcuno ogni giorno nel tragitto da casa a scuola o presentarsi sul posto di lavoro, oppure inviare messaggi indesiderati. Comportamenti di questo tipo finiscono con il generare ansia e preoccupazione nella vittima, che si sente perseguitata e che può temere per la propria incolumità.

Il cyberstalking è qualcosa di molto simile, ma rapportato al mondo virtuale. Il significato di cyberstalking è infatti semplicemente quello di “stalking informatico” e consiste nell’avere comportamenti che impediscono alla vittima di vivere una vita tranquilla e normale, ma attuati tramite dispositivi informatici. Molto simile al cyberstalking è il cyberbullismo: anche in questo caso si tratta di un tipo di cybercrime volto a intimidire la propria vittima, ma si verifica più spesso tra giovani che tra adulti, al contrario del cyberstalking.

Cyberstalking: esempi

Il cyberstalking è un tipo di molestia online che può assumere diverse forme. Può comportare l’invio ripetuto di messaggi indesiderati, minacce di violenza o la condivisione di informazioni intime o personali senza consenso.

Il cyberstalking può anche comportare il monitoraggio dell’attività online di una persona, il seguirne gli spostamenti o l’indurla a rivelare informazioni personali.

L’impatto del cyberstalking può essere significativo, causando paura, ansia e stress.

Vediamo, nel dettaglio, alcuni esempi significativi di cyberstalking.

Catfishing

Il catfishing consiste nel creare un profilo fasullo sui social network e usarlo per fingersi qualcun altro, in modo da avvicinarsi alla propria vittima senza che questa si renda conto del reale interlocutore. A volte gli stalker che usano questa tecnica creano dei profili completamente nuovi, altre volte invece usano profili di persone reali.

Uno stalker di questo tipo solitamente contatta la propria vittima con qualche scusa e poi cerca di stringere amicizia. Una volta conquistata la sua fiducia, può truffare la vittima facendosi inviare denaro oppure può convincerla a incontrarsi tramite truffe telefoniche, il che può essere molto pericoloso per l’incolumità della vittima ignara di tutto.

Spesso tale tecnica viene sfruttata anche per compiere truffe sentimentali online mediante le principali piattaforme di social media o app di incontri.

Monitorare la geolocalizzazione dai social network

Molti social network permettono di registrare la propria posizione. Si tratta di una funzionalità usata soprattutto per mostrare i luoghi visitati, dai ristoranti della propria città a luoghi esotici in cui si è in vacanza. È un modo simpatico per tenere aggiornati i propri amici sulle proprie avventure, e a volte per suscitare un po’ di invidia. Uno stalker può però utilizzare queste informazioni per essere sempre a conoscenza di dove si trova la propria vittima. In questo modo può quindi ricostruire le sue abitudini per intercettarla mentre si sta spostando o per introdursi in casa sua quando è libera.

Installare stalkerware

Gli stalkerware sono dei programmi particolari pensati appositamente per essere usati dagli stalker. Si tratta sostanzialmente di software spia che, una volta installati dalla vittima, permettono allo stalker di vedere tutte le tue attività. In questo modo lo stalker è in grado di visualizzare messaggi, immagini, video, pagine web visitate, ecc.

Questi programmi si possono diffondere in maniera molto simile al semplice malware: vengono quindi recapitati tramite e-mail o tramite link a pagine web malevole. Spesso, però, vengono forniti direttamente dallo stalker alla sua vittima, soprattutto quando le due persone si conoscono. È questo il caso, ad esempio, di un marito che vuole controllare quello che fa la moglie.

Spiare tramite webcam

Un tipo di malware non molto diffuso, ma molto pericoloso, è quello che consente allo stalker di prendere il controllo della webcam della propria vittima. Una volta installato, generalmente con l’inganno, lo stalker è infatti in grado di vedere e registrare tutto quello che accade davanti alla telecamera senza che la vittima si accorga di nulla. Se la webcam si trova in camera da letto, ad esempio, lo stalker potrebbe ottenere immagini compromettenti e usarle poi in un secondo momento per ricattare la vittima.

Inviare messaggi indesiderati

Questa è la tecnica di stalking più classica, utilizzata anche nello stalking tradizionale. Nel caso del cyberstalking, consiste nell’inviare messaggi alla propria vittima tramite SMS, app di messaggistica, social network, ecc. Solitamente lo stalker invia messaggi su più fronti per aumentare il disagio e a volte usa più profili diversi per aggirare eventuali blocchi.

Cyberstalking e legislazione

Lo stalking è considerato un reato ai fini della legge italiana, e negli ultimi anni sono state apportate delle modifiche legislative al trattamento dei dati personali al fine di includere anche il cyberstalking. Questo reato si configura come una forma di violenza, e in quanto tale può essere punita. È però spesso complicato dimostrare il reato e per questo può essere difficile convincere le vittime a farsi avanti e denunciare i loro stalker.

La legge che configura il cyberstalking come reato è l’art. 612-bis c.p, introdotto con la L. 23 aprile 2009 n. 39. Tale normativa è stata emanata a seguito di una sentenza della Suprema Corte di Cassazione in cui si è affermato che “le vessazioni perpetuate nel mondo virtuale del Web devono ritenersi penalmente rilevanti in egual misura a quelle nel mondo reale”.

Cyberstalking: come difendersi

Sebbene si pensi spesso al cyberstalking come a un reato commesso da estranei, la realtà è che la maggior parte delle vittime è perseguitata da qualcuno che conosce. Infatti, secondo un recente studio, quasi due terzi di tutte le vittime di cyberstalking sono molestate da un partner attuale o precedente. Ciò ha senso se si considera che la maggior parte dei casi di stalking coinvolge una qualche forma di tecnologia, come e-mail, messaggi di testo o social media. Data la natura intima di queste piattaforme, non sorprende che vengano usate per molestare e intimidire le vittime.

Tuttavia, ci sono diverse misure che si possono adottare per proteggersi dal cyberstalking.

Come difendersi dal cyberstalking? Ad esempio, si può limitare la quantità di informazioni personali che si condividono online e fare attenzione alle persone che si seguono o a cui si chiede l’amicizia sui social media.

Cercare di proteggersi dal cyberstalking dovrebbe essere una priorità per tutti. Ecco alcuni esempi di azioni da intraprendere per difendersi da questo tipo di reato.

Modificare le impostazioni di privacy sui social network

Internet ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo e ci connettiamo con gli altri, rendendo più facile che mai rimanere in contatto con amici e familiari che vivono lontano. Tuttavia, la facilità di comunicazione offerta da Internet ha anche i suoi lati negativi.

I siti di social network come Facebook hanno reso più facile per gli stalker trovare e seguire le loro vittime. Infatti, uno studio recente ha rilevato che quasi il 70% dei casi di stalking riguarda una qualche forma di molestia online.

Le impostazioni della privacy sono un buon modo per tenere a bada gli stalker e proteggere i propri dati sensibili. Consentendo solo alle persone che conosci e di cui ti fidi di vedere il tuo profilo, puoi ridurre le possibilità che uno stalker riesca a ottenere informazioni personali su di te.

Inoltre, prendi in considerazione la possibilità di utilizzare uno pseudonimo o un nome falso sui siti di social network. In questo modo sarà più difficile per uno stalker trovare informazioni su di te attraverso ricerche nei registri pubblici.

Usare una VPN

Quando si tratta di privacy online, una VPN online è sempre una buona idea. Una VPN, o rete privata virtuale, cripta il tuo traffico Internet e lo instrada attraverso un server in un’altra località. Questo comporta diversi vantaggi per la privacy e la sicurezza.

In primo luogo, impedisce al tuo ISP di tracciare la tua attività online. In secondo luogo, rende difficile per i siti rintracciare la tua posizione. In terzo luogo, fornisce una misura di protezione contro gli hacker, che possono intercettare il traffico non crittografato sulle reti Wi-Fi pubbliche.

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Usare password forti e l’autenticazione a due fattori

Per evitare che uno stalker possa introdursi negli account personali, ad esempio in quelli dei social network, è molto importante assicurarsi di utilizzare sempre password sicure, quindi composte da lettere, cifre e caratteri speciali. Inoltre, è fondamentale che la password non possa essere facilmente indovinata da qualcuno in cerca di informazioni personali: niente nomi di animali domestici, quindi.

Come difendersi dagli stalkers? Per essere certi di stare al sicuro, è meglio attivare anche l’autenticazione a due fattori per tutti gli account che lo permettono: in questo modo, la sola conoscenza della password non è sufficiente a introdursi in un account personale, ma è necessario anche un codice univoco e temporaneo.

Non scaricare o installare programmi sconosciuti

Il malware è un tipo di software progettato per danneggiare o disattivare i computer. Può essere utilizzato per diversi scopi, tra cui rubare informazioni, effettuare un furto d’identità, distruggere dati e causare errori di sistema. Gli stalker spesso sfruttano vari tipi di malware per perseguitare le loro vittime. Ad esempio, possono utilizzare keylogger per tracciare l’attività online della vittima o spyware per monitorare i suoi spostamenti. È quindi molto importante fare attenzione a non installare programmi di cui non ci si fida. L’installazione di un buon programma antivirus e antimalware può anche aiutare a intercettare tutti i programmi potenzialmente dannosi.

Fai attenzione a dove lasci il tuo smartphone

Al giorno d’oggi è più importante che mai fare attenzione ai propri oggetti personali, soprattutto allo smartphone. Con pochi minuti di accesso ininterrotto, è relativamente facile per qualcuno installare un software spia sul vostro telefono. Questo software spia può essere utilizzato per tracciare le chiamate, i messaggi di testo e persino la vostra posizione. In alcuni casi, può anche essere usato per ascoltare le tue conversazioni.

Per questo motivo è importante prendere delle precauzioni per proteggere il dispositivo. Tiene sempre il telefono con te o in un luogo sicuro dove puoi accedere solo tu.

Come denunciare il cyberstalking?

Se sei vittima di stalking online, non aspettare che il problema scompaia: agisci immediatamente. Afferma chiaramente al cyberstalker che non vuoi più essere contattato e avvertitelo che, se continuerà, ti rivolgerai alle autorità. Una volta comunicato questo avvertimento, non lasciarti coinvolgere in altre conversazioni.

Se la persona continua a perseguitarti online, rivolgiti alla polizia. L’autorità competente in questo caso è la Polizia Postale, i cui agenti ricevono una formazione specifica e dispongono dei mezzi adeguati per intervenire. Se hai subito minacce, molestie o intimidazioni, se ne occuperanno loro; che si tratti di Facebook, e-mail o spyware sul tuo telefono. Non soffrire in silenzio: agisci subito.

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