Cos’è un bot e come funziona?
Definizione di bot
Con bot in informatica, abbreviazione di robot, si fa riferimento a programmi per dispositivi digitali creati per svolgere compiti ripetitivi come rispondere a richieste in chat. Anche se alcuni bot sono pensati per migliorare l’esperienza d’uso di alcuni servizi digitali, altri possono essere sviluppati a fini nocivi per comunità e individui.
Gli hacker creano spesso dei bot (chiamati bad bot) per impiantare malware, sottrarre informazioni sensibili o per aggiungerli a una botnet, una rete di computer o altri dispositivi utilizzati per fini criminali.
Tipi di bot “buoni”
Attualmente ci sono tante tipologie diverse di bot positivi, ovvero good bot. Questi variano a seconda dell’obiettivo che devono raggiungere agli occhi dei loro sviluppatori. Qui di seguito le tipologie più comuni.
Bot dei motori di ricerca
I search engine bot, chiamati anche web crawler o spider, hanno lo scopo di navigare sulla rete e indicizzare i siti che visitano su motori di ricerca come Google, Yahoo o Bing.
Chatbot
Istituti bancari, venditori di prodotti online e tanti altri siti web che offrono servizi al dettaglio usano i chatbot per simulare una conversazione umana naturale e dare sostegno ai propri clienti o a utenti interessati a saperne di più.
Bot di monitoraggio
Come dice il nome stesso, questi bot vengono utilizzati per analizzare e valutare la performance di un sito web e notificare il webmaster nel caso in cui si presentino dei problemi.
Assistenti personali
I personal assistant bot operano in modo simile a Siri e Alexa, dando una mano a svolgere alcuni compiti semplici come rispondere messaggi, effettuare prenotazioni, ecc.
Bot per il marketing
Per tracciare le prestazioni di pubblicità e campagne di marketing vengono utilizzati diversi bot. Si tratta di strumenti utili per monitorare le recensioni dei clienti, trovare parole chiave promettenti o tanto altro ancora.
Questi strumenti online hanno lo scopo di aiutare gli imprenditori ad aumentare il giro d’affari della propria azienda, raggiungendo un numero sempre maggiore di persone o operando con precisione superiore.
Bot aggregatori
Questi bot hanno il compito di raccogliere informazioni da vari siti web e aggiungerli in una piattaforma sotto forma di riassunto a favore degli utenti. Una tecnologia molto usata, ad esempio, nelle newsletter delle principali testate giornalistiche.
Tipi di bot “cattivi”
I bad bot hanno funzionalità nocive: il loro scopo finale è arrecare un danno all’obiettivo, per creare un vantaggio ai criminali che li utilizzano.
Spam bot
Questi bot creano account fasulli, sottraggono informazioni di contatto e diffondono spam sulla rete. Possono inviare messaggi spam via email o postare contenuti di vario tipo su forum o piattaforme social. Gli spam bot possono essere utilizzati per fare pubblicità a determinati prodotti o per diffondere malware.
Bot per il data scraping sulla rete
Con data scraping si intende raccogliere grandi quantità di dati dalla rete in modo massivo e non necessariamente legale. I bot di questo tipo possono scaricare il contenuto di un sito e ripubblicarlo altrove. Il tutto violando le norme sul copyright e danneggiando la reputazione del sito che ha subito il furto.
Bot per il credential stuffing
Quando alcune credenziali di accesso vengono sottratte o risultano compromesse, vengono addestrati dei bot per provare a effettuare il login con questi valori, ad esempio su siti come Netflix, Facebook o Amazon. L’obiettivo è prendere il controllo dell’account per rivenderlo.
Bot per DDoS
Quando un hacker riesce a infettare tanti dispositivi con un malware, li può utilizzare in maniera orchestrata per uno dei più pericolosi fra i vari tipi di attacchi informatici, ossia i DDoS. Aumentando la “potenza di fuoco”, riesce a intasare il sistema con un grande numero di richieste. Più bot a disposizione, più efficace l’attacco.
I bot sono illegali su internet?
I bot sono legali fintanto che non svolgono attività illecite. Dopo tutto un bot non è altro che un programma. È il suo utilizzo a fare la differenza. Utilizzare i bot per infettare dispositivi altrui con malware, rubare credenziali e violare il copyright non è consentito.
Come si riconosce un bot?
I bot sono sempre più sofisticati. Per questo motivo è molto difficile capire se ci si trova davanti a una persona vera o un computer. Secondo alcune stime sarebbero tra 20 e 50 milioni i profili fake solo su Twitter, controllati da un bot.
Numeri di questo tipo mettono a repentaglio anche la privacy degli utenti sui social media. Ecco perché è importante essere consapevoli del fenomeno per ridurre i rischi. A tal fine, consigliamo anche di applicare queste contromisure:
- Controllare il profilo: link sospetti, immagini stock gratuite e scarse informazioni indicano spesso la presenza di un bot.
- Poni delle domande: per capire se stai parlando con un bot, prova a porre una domanda generica come “Qual è la tua bevanda preferita?” o “Da quanto tempo lavori in questa azienda?”. I bot non sono programmati per rispondere a questi quesiti – per ora.
- Attenzione al linguaggio robotico: per quanto ChatGPT abbia fatto un salto incredibile dal punto di vista del linguaggio, la maggior parte dei bot sulla rete continua a usare un linguaggio grezzo, spesso condito da errori grammaticali. Facendo attenzione a questi indicatori è più semplice capire se si ha a che fare con un bot.
Come faccio a sapere se c’è un bot nel mio computer?
Ci sono alcuni indicatori che uno dei tuoi dispositivi potrebbe essere stato infettato da un “bad bot”:
- Il tuo computer rallenta improvvisamente o si spegne senza nessuna ragione.
- Lo schermo si riempie di pubblicità fastidiose e pop-up.
- La home page del tuo browser cambia senza che tu abbia modificato nulla.
- Non riesci ad aggiornare il sistema operativo.
- Sui tuoi profili social compaiono dei link sospetti.
Come proteggersi dai bot
Per tutelarsi da questo rischio è necessario un approccio sfaccettato, fatto di diversi elementi come:
- Utilizzo di password solide e uniche: non bisogna riutilizzare le password in nessun caso. Una parola chiave è considerata solida nel caso in cui contenga almeno una lettera minuscola, una maiuscola, un carattere speciale e un numero.
- Aggiornare i software: gli aggiornamenti e le patch sono fondamentali per porre rimedio a eventuali vulnerabilità.
- Non cliccare su link sospetti o pubblicità strane: basta un click sul link sbagliato per aggiungere il tuo dispositivo a una botnet.
- Sfrutta Threat Protection Pro di NordVPN: questa tecnologia neutralizza le minacce prima che possano diventare un pericolo serio per te e i tuoi dati, identificando i malware in tempo utile.
- Usa una VPN: le reti private virtuali nascondono il tuo indirizzo IP e cifrano i dati trasmessi tramite sistemi crittografici di nuova generazione. Basta un account NordVPN per proteggere fino a sei dispositivi dagli attacchi hacker.
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