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Che cos’è un exploit e come si può evitare?

Gli exploit sono senza dubbio una delle armi più affilate e pericolose nell’arsenale dei cybercriminali. Sono infatti in grado di sfruttare falle presenti nel codice di software, hardware o reti per accedere senza alcuna autorizzazione ai sistemi informatici e arrecare danni di vario tipo. Scopriamo insieme cosa sono gli exploit, a cosa servono, le principali tipologie e cosa possiamo fare per proteggerci da questa minaccia in modo efficace e consapevole.

23 dic 2024

7 min di lettura

Exploit in informatica: cos’è e come prevenirlo

Che cos’è un exploit? Significato e campo d’uso

In informatica, un exploit è un programma o una sequenza di comandi scritti specificamente per sfruttare le vulnerabilità presenti in un sistema. Con vulnerabilità si intendono vere e proprie falle del codice, che possono derivare da errori di programmazione, configurazioni inadeguate o difetti di progettazione. Un exploit ha l’obiettivo di eseguire operazioni non autorizzate all’interno del sistema per prenderne il controllo, sottrarre dati, installare virus e malware o altro ancora.

Gli exploit possono essere utilizzati in varie situazioni, anche se nella maggior parte dei casi hanno una funzione nociva e dannosa. L’esempio classico prevede l’installazione di “exploit virus”, un malware che utilizza l’exploit per diffondersi e danneggiare i sistemi informatici. Non manca, però, il proverbiale rovescio della medaglia: non tutti gli exploit, infatti, sono utilizzati con intenzioni negative; alcuni possono servire anche per testare la sicurezza di un sistema, come accade nei test di penetrazione (pen test) eseguiti dagli esperti di cyber security.

A cosa servono gli exploit?

Gli exploit possono essere utilizzati per vari scopi da parte dei criminali informatici, come ad esempio:

  1. 1.Rubare dati sensibili: come informazioni relative a bilanci societari, codici di accesso a profili bancari, dati personali o segreti aziendali.
  2. 2.Installare malware: come virus, worm o trojan, che possono mettere a repentaglio la sicurezza di un sistema informatico nel suo insieme.
  3. 3.Prendere il controllo di sistemi: gli exploit possono essere usati per ottenere i poteri che spettano tipicamente all’amministratore, per poter applicare modifiche sostanziali al sistema.
  4. 4.Interrompere servizi e attività: tramite un exploit si può lanciare un attacco Denial of Service (DoS) o Distributed Denial of Service (DDoS), al fine di sovraccaricare uno o più server (se non una rete intera) fino a causarne il blocco.

Exploit vs vulnerabilità

Anche se i termini “exploit” e “vulnerabilità” vengono spesso utilizzati come sinonimi, fanno riferimento a concetti affini ma differenti. Abbiamo già fornito la definizione di exploit; invece, una vulnerabilità è un difetto di un sistema che potrebbe essere sfruttato da un exploit. In altre parole, la vulnerabilità rappresenta il problema, mentre l’exploit è lo strumento utilizzato per sfruttarlo nella pratica.

Vulnerabilità

Exploit

Si tratta di una falla (o debolezza) presente nel codice, anche solo di un elemento di esso, di un sistema informatico.

È un software o un codice che sfrutta la vulnerabilità.

Non viene sempre scoperta dagli hacker.

È il vero e proprio attacco informatico usato per violare un sistema.

Può essere risolta con una patch.

Diventa inefficace se la vulnerabilità viene corretta.

Le fasi che caratterizzano un exploitation

Anche se la procedura di attacco non è identica in tutti i casi, è possibile stilare un canovaccio ricorrente, con fasi ben definite, che permettono all’exploit di compromettere un sistema. Analizzando questi step, possiamo comprendere più a fondo questo fenomeno:

  1. 1.Raccolta di informazioni: l’aggressore (può trattarsi di un hacker individuale o, più spesso, di una vera e propria organizzazione criminale) raccoglie dati sul sistema da colpire, come la versione del software, le funzionalità e i servizi attivi, ecc.
  2. 2.Individuazione della vulnerabilità: una volta analizzate le informazioni, parte la ricerca di vulnerabilità note o sconosciute che possono essere sfruttate.
  3. 3.Preparazione dell’exploit: nel caso in cui venga trovata una falla, il malintenzionato sviluppa un exploit da zero o ne utilizza uno già disponibile per approfittare della vulnerabilità e arrivare al target (eventualmente arricchendo l’offensiva con elementi di ingegneria sociale).
  4. 4.Esecuzione dell’exploit: l’aggressore lancia l’exploit per compromettere il sistema bersaglio e accedervi, così da procedere con gli altri step della strategia (ad esempio, installando un malware).
  5. 5.Escalation dei privilegi: una volta entrato nel sistema, l’hacker cerca di aumentare i propri privilegi (ovvero il livello gerarchico da cui deriva il tipo di comandi eseguibili) fino a ottenere il pieno controllo.

Tipi di exploit

Come già anticipato, esistono diverse tipologie di exploit, che si possono catalogare in base alle vulnerabilità che sfruttano o alle modalità di attacco. Ecco le principali categorie.

Exploit zero day

Uno dei tipi più noti e temuti è l’exploit zero-day. Questo tipo di attacco sfrutta vulnerabilità sconosciute agli sviluppatori, lanciando un attacco fulmineo e totalmente improvviso, senza che gli utenti possano opporre una contromisura difensiva immediata. 

Dato che gli sviluppatori dell’app o del software afflitti da questa vulnerabilità non hanno ancora creato una patch per risolvere il problema, gli aggressori hanno una finestra di tempo piuttosto ampia per lanciare l’attacco e arrivare all’obiettivo. Forse l’esempio più famoso degli ultimi anni riguarda il ransomware WannaCry, che ha utilizzato uno zero-day exploit per diffondersi rapidamente su scala globale.

Una volta riconosciuto e analizzato, un exploit entra a far parte del CVE (ovvero Common Vulnerabilities and Exposures), un elenco completo e sempre aggiornato di tutte le falle di sicurezza pubbliche.

Attacchi Denial of Service (DoS) e Distributed Denial of Service (DDoS)

Gli exploit possono essere utilizzati per lanciare attacchi DoS o DDoS, sovraccaricando un server o una rete con un’enorme quantità di traffico fino alla saturazione totale. Nel caso di un attacco DDoS, l’offensiva è distribuita su più dispositivi violati (entrati a far parte di una rete chiamata botnet) e per questo risulta più difficile da bloccare.

Cross-site scripting (XSS)

L’exploit XSS è uno degli attacchi che si vedono più spesso contro le applicazioni web. Nella pratica, vengono inseriti degli script dannosi all’interno di pagine web pubbliche. Gli hacker utilizzano questi script per rubare dati sensibili come le credenziali di accesso o i cookie di sessione. 

Come difendersi e prevenire gli exploit

Per proteggersi dagli exploit, bisogna innanzitutto continuare a informarsi, per poi applicare una serie di misure preventive in grado di ridurre sensibilmente il rischio di cadere vittima di un attacco. Di seguito, i principali accorgimenti da prendere:

  1. 1.Aggiornare con frequenza i software: le aziende che sviluppano programmi, software, hardware o app rilasciano regolarmente patch di sicurezza che contengono modifiche al codice per risolvere le vulnerabilità. Questi aggiornamenti vanno installati il prima possibile per ridurre il rischio di exploit.
  2. 2.Utilizzare un software antivirus affidabile: un buon antivirus può rilevare e bloccare gli exploit prima che causino danni. I migliori programmi aggiornano automaticamente il proprio archivio con le info sulle minacce, per non farsi trovare scoperti.
  3. 3.Usare una VPN per navigare in sicurezza: una VPN come NordVPN cifra i dati trasmessi, oscura l’indirizzo IP e rende quasi impossibile qualsiasi attività di tracciamento o intercettazione.
  4. 4.Implementare strumenti di protezione avanzati: funzionalità extra come Threat Protection Pro di NordVPN sono in grado di bloccare le pubblicità invasive online, i tracker e i malware, innalzando il livello di sicurezza generale.
  5. 5.Fare attenzione ai link sospetti: non aprire mai allegati né cliccare su link che provengono da fonti sconosciute o sospette. Il phishing è uno dei metodi più comuni per diffondere exploit.
  6. 6.Utilizzare password solide, complesse e originali: credenziali forti e non ripetute non possono mai mancare per proteggere al meglio i propri account online. Con un password manager, la creazione e la gestione delle password diventano molto più semplici, senza pericolosi compromessi sul fronte della sicurezza.
  7. 7.Adottare soluzioni con crittografia end-to-end: con questo termine si fa riferimento a programmi che cifrano i dati trasmessi, rendendoli di fatto inutili a chiunque non abbia la chiave di decrittazione. 

La sicurezza online inizia con un semplice clic.

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Ugnė Zieniūtė

Ugnė Zieniūtė è una content manager di NordVPN a cui piace ricercare le ultime tendenze in fatto di sicurezza informatica. È convinta che ogni utente dovrebbe prestare particolare attenzione alla propria sicurezza online, e per questo vorrebbe condividere preziose informazioni con i lettori.