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Five Eyes: l’alleanza che sorveglia il mondo

Parlando di VPN e di sicurezza online non si può non parlare di Five Eyes (Cinque Occhi), un’alleanza nata nel secondo dopoguerra con l’intento di condividere informazioni segrete in chiave antisovietica, ma che oggi significa soprattutto sorveglianza globale.

Five Eyes: l’alleanza che sorveglia il mondo

La storia dell’alleanza Five Eyes

Ai tempi della seconda guerra mondiale, gli alleati condividevano tra loro informazioni sui nemici, spesso intercettate di nascosto. Al termine della guerra, questa alleanza si è trasformata in un vero e proprio patto tra USA, Regno Unito, Australia, Canada e Nuova Zelanda. Questo patto, inizialmente, aveva come scopo principale lo spionaggio verso l’Unione Sovietica, in un periodo di piena Guerra Fredda. Con il passare degli anni, però, il raggio d’azione dell’alleanza si è allargato fino a coprire qualsiasi tipo di informazione, indipendentemente dalla sua provenienza. Con il crollo dell’Unione Sovietica, e quindi la fine definitiva della Guerra Fredda, l’alleanza Five Eyes ha continuato a esistere, e attualmente è un organo estremamente importante e influente. Oggi l’alleanza si occupa di moltissimi obiettivi: i dati raccolti vengono infatti utilizzati in chiave antiterroristica ma anche economica.

Organizzazione

L’alleanza Five Eyes, nota anche con l’acronimo FVEY, è un’unione dei sistemi di intelligence di cinque diversi paesi: Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito. Il suo nome deriva dal detto “For your eyes only”, usato per indicare i documenti segreti destinati solo ad alcuni. I sistemi utilizzati per raccogliere informazioni sono vari: tra di essi, molto utilizzati sono il monitoraggio delle attività online dei cittadini e le intercettazioni telefoniche.

La Five Eyes non è però l’unica alleanza di questo tipo esistente al mondo. Negli anni questo accordo di condivisione di informazioni si è infatti allargato fino a includere altri paesi. Nello specifico, l’alleanza 9 Eyes comprende gli stessi paesi della 5 Eyes con l’aggiunta di Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Norvegia; l’alleanza 14 Eyes, invece, comprende gli stessi paesi della 9 Eyes con l’aggiunta di Belgio, Germania, Italia, Spagna e Svezia.

Fra queste tre alleanze ci sono alcune differenze sostanziali. La Five Eyes è l’unica che prevede una vera e completa condivisione delle informazioni, nonché una collaborazione strategica nella raccolta. La 9 Eyes ha a sua disposizione le stesse risorse della Five Eyes ma non partecipa alla condivisione dei dati raccolti da essa. I paesi che si sono aggiunti con l’alleanza 14 Eyes sono sostanzialmente degli affiliati, ma hanno molto meno potere e sono meno influenti nell’organizzazione.

Vi è poi il Giappone, che ha un ruolo particolare. Al momento non è infatti parte di alcuna alleanza, ma sono in corso delle trattative per potersi aggiungere alla Five Eyes, o per lo meno per condividere con i suoi membri più informazioni, soprattutto in chiave anticinese. Vi sono infine diversi paesi che, pur non facendo ufficialmente parte di queste alleanze, hanno contatti più o meno stretti con esse: si tratta di Israele, Singapore e Corea del Sud.

Quali sono i rischi per i cittadini

Chiunque viva nei paesi menzionati deve essere consapevole dei rischi. Anche se queste alleanze sono nate con l’intenzione di proteggere i paesi membri (e quindi i loro cittadini) dalle minacce esterne, la verità è che per farlo è necessario spiare la propria popolazione. Solo così è infatti possibile, per queste agenzie di spionaggio, scoprire se ci sono passaggi di informazioni verso territori stranieri.

In passato sono state rese pubbliche diverse operazioni di spionaggio a opera di paesi membri delle alleanze verso i propri cittadini. Una delle rivelazioni più importanti è avvenuta nel 2013, quando un informatico in forze all’NSA (il settore informatico del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), Edward Snowden, ha svelato al mondo un programma di spionaggio globale messo in atto proprio dall’NSA. Questa rivelazione ha creato uno scandalo enorme, costringendo Snowden a fuggire per non essere arrestato dalle autorità statunitensi.

Ma cosa significa questo in concreto? Ogni volta che si naviga online, si è potenzialmente sotto osservazione. Tutte le attività, i messaggi, ecc. possono essere intercettati e tracciati; inoltre, anche la propria identità e le proprie informazioni personali possono essere in pericolo.

Come proteggere i propri dati

Per contrastare gli sforzi delle varie alleanze e cercare quindi di proteggere se stessi e i propri dati, è necessario mettersi in piena sicurezza, e uno dei modi migliori per farlo è attraverso una VPN online. Una VPN è una rete privata virtuale che fa da intermediario tra i propri dispositivi e Internet e che permette di crittografare il traffico e proteggere così i propri dati.

Utilizzando una VPN, tutti i dati inviati vengono incanalati in un tunnel crittografato collegato a server sicuri, da cui poi vengono inviati alle rispettive destinazioni. In questo modo, diventa impossibile per i fornitori di servizi Internet tenere traccia delle attività e collegarle a utenti specifici. Questa è la funzione principale delle VPN, ma non tutte le VPN sono uguali: alcune di esse offrono infatti funzionalità aggiuntive che possono essere molto utili per la protezione dei propri dati. NordVPN, ad esempio, offre diverse altre garanzie di sicurezza:

  • Policy no-log: NordVPN non raccoglie né memorizza dati relativi al traffico che passa attraverso i suoi server. Ciò significa che nessuno, nemmeno i governi, può costringere NordVPN a rivelare informazioni sui suoi utenti, perché queste informazioni non si trovano da nessuna parte.
  • Fino a 10 dispositivi: NordVPN può essere utilizzata su 10 dispositivi contemporaneamente. Questo permette di proteggere sempre tutti i propri dispositivi, senza dover rinunciare a utilizzarne qualcuno o addirittura alla propria sicurezza pur di sfruttare tutti i propri gadget.
  • Threat Protection: la funzionalità di Threat Protection è un ottimo modo per prevenire i problemi piuttosto che porvi rimedio. Permette infatti di riconoscere le minacce prima che possano fare danni, ad esempio bloccando siti malevoli prima ancora di accedervi. Consente anche di evitare le pubblicità intrusive, che a volte possono nascondere dei pericoli per la sicurezza.

La sicurezza online inizia con un semplice clic.

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